lunedì 2 giugno 2014

Un programma femminista, abolizionista, antirazzista, di sinistra. Parte II



Presenterò qui le proposte incluse nella seconda parte del programma elaborato da Feministiskt initiativ, il partito femminista svedese, che ha eletto una sua esponente al Parlamento europeo.
 
Ambiente e sistema energetico
Lo sviluppo sostenibile costituisce il prerequisito necessario per raggiungere il benessere e la prosperità.
L'etichetta applicata  ai prodotti alimentari deve includere riferimenti  al trattamento riservato agli animali da allevamento.
Feministiskt initiativ si impegnerà a promuovere una maggiore produzione e un più esteso consumo di beni e di alimenti a basso impatto ambientale e a garantire che essi vengano privilegiati negli appalti pubblici, assieme  ai prodotti del commercio equo e solidale. 
Il partito vuole aumentare le tasse sulle attività dannose per l'ambiente e ridurre quelle applicate al lavoro.
Feministiskt initiativ intende promuovere la bioedilizia, la costruzione, cioè, di case ecologiche, caratterizzate da un basso consumo di energia.
Essa si impegnerà ad assicurare che i Paesi in via di sviluppo non vengano utilizzati come discarica dei rifiuti prodotti dagli Stati occidentali.
Il sistema energetico deve essere sostenibile, fondato sul risparmio, sull'impiego di fonti rinnovabili e sulla riduzione drastica delle emissioni di gas serra. Entro il 2040 la Svezia dovrebbe diventare completamente indipendente dai combustibili fossili.
Si deve incentivare la ricerca e l'uso di carburanti alternativi sui quali devono essere applicate imposte di minore importo.
Deve essere introdotta una tassa mondiale sulle emissioni di gas serra, i cui introiti devono essere amministrati dall'ONU  e distribuiti ai Paesi in via di sviluppo  allo scopo di affrontare le "catastrofi naturali" e  di incentivare l'adozione di programmi di sviluppo sostenibile.
In Svezia non deve essere costruita nessuna altra grande centrale idroelettrica.
Deve essere favorita la produzione di energia eolica e solare. Purtroppo, il partito è favorevole all'uso dell'energia nucleare.
Deve essere ulteriormente sviluppato il trasporto pubblico, in particolare quello ferroviario.
Ogni Comune svedese deve essere munito di piste ciclabili.
Deve cessare la costruzione di autostrade.
Il trasporto aereo e il trasporto merci su mezzi pesanti deve essere dirottato sulla rete ferroviaria.
Deve essere introdotta una carbon tax sul cibo, al fine di ridurre il consumo di carne. Negli appalti pubblici deve essere assegnata la priorità all'acquisto di prodotti vegetali biologici sui quali è necessario ridurre l'IVA. Deve essere sostenuta, anche con incentivi fiscali, la transizione verso l'agricoltura biologica.
Occorre vietare la produzione e il consumo degli OGM.
Deve essere salvaguardato il patrimonio boschivo.
 
Diritti degli animali
Deve essere preservata la biodiversità.
La flotta di pesca svedese deve essere ridotta.
Gli animali devono essere trattati con rispetto. Se destinati alla macellazione, devono essere  anestetizzati, affinché non soffrano. Va, tuttavia, scoraggiato, ricorrendo a strumenti fiscali, il consumo di carne.
L'allevatore deve aver cura del benessere degli animali.
Il partito  lavorerà per lo sviluppo e l'ampio utilizzo di alternative alla sperimentazione animale.
Feministiskt initiativ  è favorevole al divieto di uso degli animali nel circo e al divieto di uso delle pellicce.
Il partito si impegnerà affinché nella legge sulla protezione degli animali sia inserita una norma che vieti la zoofilia, così come il possesso e la diffusione di materiale pornografico  zoofilo.
 
 
Politiche abitative
Tutti hanno diritto ad un alloggio a prezzi accessibili. Particolare attenzione deve essere riservata ai gruppi vulnerabili, inclusi i rifugiati, cui occorre assicurare un'abitazione.
Bisogna incentivare la diffusione di forme cooperative di locazione.
 
Cultura
L'ingresso nei musei e nelle istituzioni culturali statali deve essere gratuito.
La conservazione del patrimonio culturale richiede l'adozione di una prospettiva di genere, affinché le creazioni e le produzioni femminili vengano opportunamente valorizzate.
Feministiskt initiativ  si impegnerà a rafforzare  il ruolo delle biblioteche come luogo di incontro e   come spazio consacrato al dibattito.
Il partito si adopererà affinché, attraverso l'educazione popolare, tutti i cittadini possano partecipare sia alla fruizione che alla creazione della cultura.
 
Immigrazione e antirazzismo
Anziché discutere delle modalità di integrazione degli immigrati,  occorre spostare l'attenzione sulle discriminazioni da essi subite e porvi rimedio.
I migranti devono acquisire la cittadinanza svedese dopo tre anni di soggiorno nel Paese.
Si deve applicare lo ius soli. I bambini nati in Svezia, da genitori stranieri residenti, devono cioè avere la cittadinanza svedese.
La politica deve adottare un'ottica anti-razzista.
Le persone prive di permesso di soggiorno devono  fruire dell'assistenza socio-sanitaria e devono poter denunciare i reati di cui sono vittime, senza temere la deportazione.
I Centri di detenzione dei migranti devono essere aboliti.
Feministiskt initiativ    si adopererà ad assicurare che la Svezia accolga  un maggior numero di rifugiati.
Il partito si impegnerà a far sì che  le persecuzioni basate sul genere, sull'orientamento sessuale e sulla transessualità vengano considerate motivi validi di accoglimento delle richieste di asilo.
I rifugiati appena giunti in Svezia e i richiedenti asilo devono aver diritto alla casa, all'istruzione, all'assistenza socio-sanitaria, alle informazioni sul lavoro.
Le donne richiedenti asilo che abbiano subito violenze e abusi  devono godere di un adeguato sostegno psicologico che consenta loro di elaborare le dolorose esperienze vissute.
Nessuno deve rimanere per più di sei mesi in un Centro di accoglienza.
Deve essere agevolato il ricongiungimento famigliare.
Feministiskt initiativ   si impegnerà ad ottenere che il governo svedese  ratifichi la Convenzione ILO sui diritti dei popoli indigeni.
Il partito si adopererà a far sì che il razzismo, l'odio e la discriminazione nei confronti delle minoranze nazionali siano combattuti con determinazione.
 
Conflitti e costruzione della pace
La solidarietà internazionale e l'antimilitarismo costituiscono i capisaldi della politica di Feministiskt initiativ, la quale ritiene anche che la pace non sia semplicemente l'assenza di guerra, ma un processo che implica l'esistenza dell'uguaglianza sociale e di un'equa ripartizione delle risorse. E' questa l'esplicitazione del concetto di sicurezza globale, una nozione  assolutamente estranea a quella di sicurezza militare e che include, invece, la lotta contro la violenza strutturale praticata sulle donne.
Feministiskt initiativ si impegnerà a far sì che alle vittime di stupri di guerra sia riconosciuto lo status di rifugiate, così come accade per i perseguitati  a causa delle loro idee, delle loro opinioni politiche o  del loro orientamento sessuale.
Si adopererà ad indirizzare adeguate risorse finanziarie alla prevenzione dei conflitti e al rafforzamento dei meccanismi di  individuazione dei segnali di preallarme.
Feministiskt initiativ si impegnerà ad assicurare la partecipazione delle organizzazioni nazionali, regionali e internazionali delle donne, delle associazioni LGBT e di quelle antirazziste al processo di prevenzione, di risoluzione dei conflitti e di costruzione della pace.
La cessazione della violenza sessuale e di genere deve essere inclusa negli accordi di pace, per evitare che gli abusi proseguano anche dopo la cessazione del conflitto e per impedire che tali crimini restino impuniti.
Il partito si adopererà affinché il commercio internazionale assuma la forma e i caratteri  del commercio equo e solidale e affinché venga contrastata la posizione  dominante delle multinazionali.
Feministiskt initiativ  si impegnerà ad evitare che la Svezia aderisca alla NATO.
Essa richiede il disarmo globale, la cessazione dell'esportazione di armi e la riconversione  dell'industria bellica.  Il partito si adopererà per assicurare che la Svezia assuma un ruolo attivo negli sforzi per bandire le armi nucleari.
 
Il programma di Feministiskt initiativ, di cui ho illustrato i punti principali, non è certo esente da critiche. E' assente qualsiasi riferimento al reddito di autodeterminazione o di esistenza, sul quale le femministe italiane hanno sviluppato, invece, stimolanti riflessioni. Ciò deriva, probabilmente, dal fatto che il tasso di occupazione femminile in Svezia è molto elevato, anche se è in misura consistente a tempo parziale  e che le  prestazioni sociali in caso di disoccupazione sono ancora relativamente buone. Manca anche qualsiasi accenno a forme di autogestione della produzione. Avrei desiderato una maggiore articolazione del programma economico. Si sarebbe poi potuto provvedere all'inserimento delle cure veterinarie tra le terapie gratuite (quelle psicologiche e socio-assistenziali sono invece incluse nel programma). Sono, infine, decisamente contraria all'uso dell'energia nucleare.
Ciò nonostante, il programma del partito femminista svedese mi sembra molto interessante, in primo luogo perché animato da una visione olistica della politica e fondato su una prospettiva intersezionale, in secondo luogo perché imperniato su principi ispiratori condivisibili.
Quel che mi preme sottolineare è che si tratta di un programma squisitamente antirazzista e di sinistra, che smentisce la leggenda nera che attribuisce assurdamente alle femministe abolizioniste sentimenti xenofobi e posizioni neoliberiste, una leggenda che nasce, a mio parere, o dalla scarsa conoscenza dell'abolizionismo o da una propaganda pro-prostituzione dai toni  esasperati che non esita a demonizzare e a screditare l'avversario.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 


Nessun commento:

Posta un commento